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Caratteristiche e proprietà di un buon olio extravergine

L’olio extra vergine di oliva è estratto esclusivamente in frantoio, tramite procedimenti meccanici, che permettono di preservare tutte le proprietà del frutto dell’oliva. L’olio di oliva invece è una miscela, composta da olio raffinato (ottenuto tramite rettificazione di oli lampanti con metodi fisici e chimici e successiva raffinazione) e olio vergine. Vien da se che tra i due c’è un abisso, sia dal punto di vista di profumi e sapori, che per le proprietà nutrizionali.

Sì, l’olio congela a 7-8 gradi, formando dei cristalli caratteristici. Ciò è dovuto ai trigliceridi contenuti naturalmente nell’olio. Il contenuto dei trigliceridi è variabile negli anni, e dipende da molti fattori tra cui le piogge ed il clima in generale, la cultivar e il momento della raccolta.

 

Quindi può succedere che in alcune annate le stesse piante producano olive con percentuali di trigliceridi maggiori rispetto ad altre annate e quindi, conservando l’olio alla medesima temperatura, questi tendono maggiormente a cristallizzare. Sarà sufficiente portare l’olio in casa ad una temperatura ambiente di 18 gradi, grado più, grado meno, per vederlo tornare completamente liquido.

 

Scongelandosi potrebbe presentare delle lievi velature, che spariranno mescolandolo, o semplicemente agitando la bottiglia.

Questa percezione è legata all’oleocantale, un polifenolo naturalmente presente nell’olio extra vergine di oliva.

I polifenoli, essendo antiossidanti, assicurano all’olio elevati valori nutrizionali, prevengono l’invecchiamento cellulare, hanno efficacia antitumorale, proteggono da malattie cardiovascolari e permettono anche di conservarlo a lungo, proteggendolo dai processi di ossidazione. Contribuiscono a conferire all’olio questa percezione anche la tipologia di olive utilizzate, il loro grado di maturazione al momento della raccolta, la tipologia di spremitura e il tempo che intercorre tra la raccolta e la spremitura.

 

Il contenuto di oleocanatale con il tempo tende naturalmente a scendere e la sensazione di pizzicore, che all’inizio può sembrare anomala, tende ad attenuarsi. Quando il sapore dell’olio diventa più amabile, non perde qualità ma resta sempre un prodotto con caratteristiche organolettiche e proprietà nutrizionali uniche.

L’oleocantale è un polifenolo presente nell’olio extra vergine di oliva. Studi recenti hanno evidenziato che la sua azione antinfiammatoria è simile all’ibuprofene (farmaco indicato per le patologie infiammatorie). Inoltre, è stata dimostrata la sua capacità di prevenire il danno neurologico nella Malattia di Alzheimer, esso infatti inibisce lo sviluppo delle proteine neurotossiche che danneggiano le strutture nervose del cervello e che portano al deterioramento intellettivo nei soggetti affetti da questa patologia.

Tra gli alimenti che fanno parte della nostra dispensa, e probabilmente quello dato più per scontato, c’è sicuramente l’olio extra vergine di oliva.

Molti consumatori acquistano l’olio al supermercato, il cliente medio opta spesso per quello in offerta, a un prezzo più basso possibile per contenere la spesa. “Tanto devo solo condirci”, il pensiero comune, relegandolo a una parte di comparsa in cucina. L’olio, tuttavia, non va considerato meramente un condimento, ma è a tutti gli effetti un alimento vero e proprio. Ha proprietà nutrizionali uniche, contiene antiossidanti e altre sostanze che fanno bene alla salute. Qualità inesistenti, strozzate di fatto, in oli scadenti proposti tra i banchi del supermercato a un prezzo irrisorio.

 

Il prezzo dell’olio extra vergine di oliva è determinato dalla qualità della materia prima, le olive, dall’accuratezza di lavorazione e conservazione, oltre che dalla provenienza delle olive, tipo di cultivar e annata. Un vero olio extra vergine di oliva di qualità non può costare meno di 10 € al litro, euro più, euro meno.

 

L’olio extra vergine di oliva che si trova al supermercato a basso costo è spesso fatto con olive di scarsa qualità, con lavorazioni superficiali e conservazione inadeguata, o ancora non è un olio dell’ultima annata, spesso neanche italiano.

Infine, è da tener presente che l’olio extra vergine di oliva risulta ai primi posti della classifica dei prodotti più contraffatti, e le grandi aziende spesso truffano il consumatore miscelando olio lampante, che è un olio che non è neanche commestibile, prodotto nelle raffinerie, con una piccola quantità di olio extra vergine di oliva. In definitiva, bisogna prestare attenzione nell’acquisto dell’olio, il consiglio migliore rimane quello di acquistarlo direttamente da un frantoio.

L’olio extra vergine italiano è l’ingrediente simbolo della dieta mediterranea e senza ombra di dubbio una delle eccellenze incontrastate del nostro Paese, per il quale siamo tra i principali Paesi produttori al mondo.

L’Italia è l’unica a possedere più di 500 varietà di olive diverse (il 42% del patrimonio mondiale). Questa straordinaria ricchezza fa dell’olio extra vergine di oliva italiano un prodotto che si distingue per caratteristiche organolettiche e nutrizionali uniche.

In sintesi, un olio italiano è preferibile a quelli stranieri perché questi ultimi non possono vantare una diversificazione così ampia, ma al contrario dispongono di poche varietà di olive, da cui ottengono oli più standard e con meno carattere.

Sì, anzi, è tra i più indicati.

Ogni olio presenta un punto di fumo oltre il quale esso sviluppa delle sostanza tossiche.

L’olio extra vergine di oliva è ideale per la frittura perché presenta un punto di fumo più alto rispetto a olio di semi e altri, di conseguenza resiste meglio ai processi termici.

Sì, l’olio extra vergine di oliva è ideale perché non contiene acidi grassi saturi come i grassi animali quali il burro, che fanno aumentare il colesterolo.

È  ricco invece di acidi grassi monoinsaturi (in particolare l’acido oleico) e di polifenoli, sostanze antiossidanti benefiche per l’organismo.

L’olio appena prodotto presenta naturalmente sostanze quali residui della buccia e piccole goccioline d’acqua. Possiamo definirlo un olio allo stato grezzo, dall’aspetto torbido. La filtrazione è un processo che prevede la rimozione di queste sostanze.

Apparentemente potrebbe sembrare che l’olio non filtrato sia più genuino e autentico. Tuttavia queste sostanze, con il passare del tempo, tenderanno a depositarsi nel fondo e andranno a compromettere il sapore e l’integrità dell’olio, facendolo invecchiare precocemente.

No, in realtà è più digeribile. Il pregiudizio negativo deriva probabilmente dal fatto che l’olio extra vergine di oliva è molto aromatico e per questo il sapore permane più a lungo, portando a pensare che sia meno digeribile.

La digeribilità dell’olio extra vergine di oliva è superiore rispetto a tutti gli altri oli (semi, girasole, ecc.) perché stimola la contrazione della colecisti e quindi la produzione di bile, componente importante per la digestione dei lipidi.

Inoltre, il suo aroma intenso, induce una maggiore produzione di succhi gastrici, fondamentali per i processi digestivi.

No, in realtà il contenuto calorico di tutti gli oli è lo stesso, ovvero 9 kcal per grammo. La credenza comune che l’olio extra vergine di oliva sia più calorico di altri oli è dovuta al fatto che si tende ad associare il suo gusto particolarmente intenso ad un maggior contenuto calorico.

L’olio extra vergine di oliva è molto sensibile alla luce, che ha un effetto foto-ossidante sul prodotto. È da evitare quindi di acquistare olio confezionato in bottiglie di vetro trasparente. La scelta migliore è acquistarlo in lattine, bag in box o in vetro scuro o verniciato, conservandolo sempre lontano da fonti di luce.

Le origini dell’olio di oliva si perdono nella notte dei tempi. Le prime testimonianze dell’utilizzo dell’olio risalgono al 4000 a.C., in Armenia e Palestina, ma anche in India. L’olio di oliva venne utilizzato come unguento per la pelle, per alimentare le lampade (l’olio lampante) e assunto come medicinale.

Nel 2500 a.C. i babilonesi regolarono la produzione e il commercio dell’olio di oliva, ma furono i Greci a diffondere la coltivazione dell’olivo nel Mediterraneo.

Successivamente i Romani divulgarono la pianta in tutti i territori dell’Impero e imposero il pagamento dei tributi sotto forma di olio di oliva. Grazie a loro, il processo di coltivazione dell’olivo e di produzione dell’olio migliorò e la diffusione del prodotto arrivò fino ai territori del Nord Europa.

Gli ultimi decenni hanno infine decretato la riqualificazione dell’olio, anche grazie al successo della dieta mediterranea, facendolo diventare così uno dei prodotti alimentari italiani più amati e più esportati nel mondo.