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Colline abruzzesi olio

Il segreto delle colline abruzzesi nella produzione dell’olio extra vergine d’oliva

Torniamo a parlare di olio extra vergine di oliva e in modo particolare del nostro olio EVO. Sì, perché vogliamo svelarvi il “segreto” del successo dell’olio abruzzese. A decretarne il successo non è solamente il nostro parere personale, ma soprattutto quello degli esperti del settore che annualmente nell’individuare le produzioni migliori selezionano etichette locali. Senza sottovalutare come l’olio abruzzese sia apprezzato e gradito dai tanti che regolarmente l’acquistano.

Cosa rende buono l’olio

Ma cosa rende l’olio extra vergine di oliva buono? Il primo elemento è sicuramente il profumo. Una produzione di olio artigianale, infatti, regala all’olfatto il tipico odore proveniente dalla spremitura delle olive. Inoltre annusando l’olio si deve percepire l’inconfondibile profumo di olio fresco; in caso di assenza di odori o di un profumo che “sa di chiuso” non denota a favore della qualità di questo prodotto.

Al palato, anche senza essere dei degustatori professionisti, un buon olio extra vergine di oliva deve restituire un sapore lievemente amaro e piccante dall’inconfondibile tratto fruttato. Molto dipende dalla maturazione e dal tipo di olive utilizzate, ma in generale questo è l’identikit di un buon olio d’oliva.

Perché l’olio abruzzese

Perché allora, tra tutti gli olii extra vergine di oliva, quello proveniente dalle colline abruzzesi è così buono e apprezzato? Possiamo (e dobbiamo) riconoscere almeno tre ragioni: le caratteristiche geomorfologiche e climatiche della zona, le attività di raccolta e produzione delle olive e l’elemento socio-culturale dell’olivicoltura abruzzese.

Le proprietà del territorio

Partiamo dalle caratteristiche del terreno. L’Abruzzo, specialmente nella zona delle colline chietine, è una terra caratterizzata da proprietà estremamente favorevoli per la coltivazione e la produzione di olive. Inoltre la presenza di un clima temperato, tra la brezza leggera della costa adriatica e le basse temperature delle cime montuose dell’entroterra, creano le condizioni favorevoli per una produzione non solo abbondante, ma di grande qualità. Le piante di ulivo, infatti, nascono con una chioma folta e rigogliosa che si innalza con foglie dalla forma allungata e dal colore verde lucido.

Le lavorazioni

Ciò che ci troviamo a disposizione, quindi, è una sorta di tesoro prezioso del quale non abbiamo grande merito ma verso il quale abbiamo il compito e la responsabilità non solo di custodirlo, ma anche e soprattutto di coglierne il meglio che è in grado di restituire. In questo senso le lavorazioni artigianali che da secoli le varie famiglie di frantoiani della zona si tramandano rappresentano l’altro elemento indispensabile per consentire la nascita di un olio extra vergine di oliva di grande sapore e passione.

Non è semplice lavorazione di una materia prima o di un ingrediente, ma è il gusto e il piacere di favorire la nascita di qualcosa che, altrimenti, non sarebbe possibile. La natura ci dà un prodotto straordinario; noi dobbiamo fare in modo che possa uscirne quanto di più buono possibile, con attività meno invasive possibile e con macchinari e strumenti artigianali che ne tutelino l’identità.

La cultura abruzzese

C’è poi un elemento sociale e culturale da non trascurare. L’olio in Abruzzo è da sempre sinonimo di ricchezza, prosperità e salute. Era infatti utilizzato come unguento, come medicinale, ma anche come elemento protettivo contro il malocchio e la sfortuna. Molte tradizioni locali ancora oggi conservano traccia di questo prodotto così radicato nella storia, negli usi e nelle abitudini dei nostri avi e, quindi, di ciascuno di noi.

Questo ambiente orientato all’olivicoltura, ancora oggi respirabile visitando i frantoi artigianali e vivendo le varie tradizioni stagionali, ha permesso di cogliere e custodire la potente e genuina bontà “nascosta” in ogni oliva, capaci di restituire quell’olio extra vergine di oliva che tutti, quotidianamente, apprezziamo e gustiamo.

Continuare a produrre olio, quindi, prima ancora che un lavoro è una forma di riconoscenza verso tutta la bellezza che ci circonda e ci ha preceduto.

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